Chiusura tribunale Sant’Angelo, Consiglio pronto alla battaglia

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In considerazione delle drammatiche scelte che stanno maturando in danno del diritto alla giustizia di un’intera comunità con l’approvazione del DL cd. Spending Review che sopprime i Tribunali minori e tra questi quello di Sant’Angelo dei Lombardi, è convocato un Consiglio Comunale straordinario per giovedì 12 luglio alle ore 9.00 presso il Centro Sociale “Don Bruno Mariani” in via Bartolomei.
Al Consiglio Comunale parteciperanno il Presidente del Tribunale, il Procuratore, i magistrati, l’ordine forense, gli operatori della giustizia, i Sindaci dell’Irpinia, le istituzioni, gli amministratori provinciali, la deputazione nazionale e regionale, le forze politiche, le organizzazioni sindacali e i cittadini dell’Alta Irpinia.
“Con riferimento specifico al circondario di Sant’Angelo dei Lombardi – sottolinea il sindaco Michele Forte – non sussistono le motivazioni poste a sostegno del citato decreto, ovvero un risparmio per le spese dello Stato, in quanto il Palazzo di Giustizia è di proprietà comunale e gran parte delle spese di manutenzione sono a suo carico. Inoltre, come emerge da relazioni del Ministero della Giustizia e del C.S.M, il Tribunale e la Procura hanno notevolmente ridotto tutte le spese negli ultimi anni, come ad esempio quelle relative alle intercettazioni ed alle consulenze. Le principali ragioni per cui è necessario garantire la “permanenza” del Tribunale e della Procura della Repubblica di Sant’Angelo dei Lombardi sono il radicamento sul territorio, gli aspetti logistico-funzionali, la vastità e le particolari caratteristiche del territorio del circondario, circa 1200 Km./q tra i più estesi uffici giudiziari della Campania (più del doppio di quello del Tribunale di Napoli, pari a circa Km/q. 508,33 e di molto superiore a molti altri); con centri urbani prevalentemente montuosi, molto distanti dal capoluogo di provincia, non facilmente raggiungibile in considerazione della carenza di trasporti pubblici e di strade che nel periodo invernale sono spesso bloccate da neve e gelo. Nel circondario vi sono sei Uffici del Giudice di Pace, tre Compagnie dei Carabinieri, un Commissario di P.S., la Tenenza della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato, l’Agenzia delle Entrate, l’Ufficio Provinciale Foreste della Regione, un importante istituto penitenziario. Il Tribunale rappresenta un presidio giudiziario che consente una reazione pronta ed efficace, grazie all’impegno costante delle forze dell’ordine coordinate dalla Procura della Repubblica, anche verso l’espansione della criminalità organizzata napoletana e pugliese.
Il Tribunale, soprattutto in un territorio che ospita una carcere come quello di Sant’Angelo dei Lombardi, rappresenta una cultura giudiziaria di legalità fondamentale per la tenuta sociale e giuridica del comprensorio. Si tratta di un vero e proprio presidio dello Stato indispensabile per la prevenzione, la legalità e la giustizia al fine di fronteggiare il fenomeno della criminalità. L’amministrazione della giustizia non va affrontata con tagli e soppressioni lineari, ma deve essere invece incentivata, soprattutto in zone come la nostra, per garantire il principio di diritto di prossimità della giustizia che può essere realmente tutelato solo attraverso la permanenza di un Tribunale sul territorio. Sulla scorta delle accennate considerazioni, supportate da dati socio – economici e giudiziari obiettivi, si deve allora considerare l’iniziativa governativa sulla geografia giudiziaria, come l’occasione per riconoscere “definitivamente” il ruolo vitale, essenziale ed insopprimibile del Tribunale e della Procura di S. Angelo dei Lombardi, esportando l’efficienza e la funzionalità degli Uffici locali anche a territori limitrofi attraverso l’accorpamento di Comuni che ricadono attualmente nei circondari di Tribunali già oberati e paralizzati da enormi carichi di lavoro. Oggi i problemi si sono acuiti, soprattutto per le mutate condizioni del contesto internazionale ma, allo stesso tempo, vogliamo guardare con fiducia verso il futuro, senza mai rassegnarci alle dinamiche negative della storia, consapevoli del forte radicamento di valori umani e cristiani tuttora presenti nelle nostre popolazioni, nonostante la difficile esperienza del terremoto e un forte rischio di perdere la propria identità di fronte ai processi culturali e sociali di modernizzazione in atto. La speranza è che la mobilitazione del territorio ed un impegno politico serio in sede di conversione del decreto, possano evitare il compiersi di scelte irreversibili per la nostra comunità e per l’intera Alta Irpinia”.

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