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E’ l’8 marzo, auguri a tutte le donne. Ma in Irpinia la politica non è rosa

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Sant’Angelo dei Lombardi, Grottolella, Montefalcione, Contrada, Santa Lucia di Serino, Santa Paolina, Villamaina, Greci e Sorbo Serpico sono le classiche eccezioni in un panorama in cui primeggiano sindaci, assessori e consiglieri di sesso maschile. Appena 9 su 118 comuni in provincia di Avellino sono amministrati da un sindaco donna, una percentuale bassissima che resta inferiore al 15% anche allargando il campo alla rispettive Giunte comunali.

Il bilancio è stato tracciato, come di consuetudine, in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, data che – oltre al retaggio storico che porta con sé – segnala i successi e i traguardi raggiunti dal gentil sesso nel campo dell’economica, della cultura e della politica.

L’altra metà del cielo non riesce ancora ad imporsi nella vita politica avellinese, così come nel mercato del lavoro, dove poco più della metà di coloro che cercano occupazione in Irpinia sono donne: 45 mila su 84 mila, di cui molte in possesso di una laurea, altre di un diploma. Positivo, invece, il dato relativo all’imprenditoria femminile: con oltre il 30% delle imprese gestite da donne, l’Irpinia è tra le prime province in Italia.

Dati allarmanti però sul piano politico regionale; la Campania, con il 5,2% dei sindaci donna, è maglia nera in Italia. Su 523 sindaci appena 27 sono donne, a fronte di 496 uomini. Si registra invece un aumento della componente femminile nella carica di vicesindaco (61 su 332 vicesindaci). Dati in rialzo anche per quanto riguarda le cariche di assessore e presidente del consiglio comunale, mentre nei consigli comunali la regione Campania registra la più bassa incidenza femminile. Il campione di 4.883 consiglieri rileva la presenza di 1.061 consiglieri donna, con un 21,7% sul totale.

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