Maroni a tutto campo: “Salvini si è fidato troppo delle rassicurazioni romane, ma politicamente non è finito”

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Antonio Bassolino e Roberto Maroni

Alfredo Picariello – Dall’Autonomia differenziata al nuovo Governo, passando per il “Rito ambrosiano”. A Summonte, vivace dibattito sul Nord e il Sud e, più in generale, sulla situazione politica attuale. Protagonisti l’ex Governatore della Lombardia, Roberto Maroni, e l’ex Governatore della Campania, Antonio Bassolino che, guarda caso, sono stati entrambi ministri del Lavoro in precedenti governi. Ora, almeno per il momento, sono sempre più spesso ospiti di convegni e manifestazioni. Maroni, in particolare, gira l’Italia per parlare del suo ultimo libro “Rito ambrosiano, per una politica della concretezza”. Ad invitare entrambi il sindaco di Summonte, Pasquale Giuditta, che li ospita nell’elegante centro congressi, insieme a Luca Bianchi della Svimez, dopo una chiacchierata ed un caffè in Comune.

Giuditta, prima di cedere il palcoscenico ai prestigiosi ospiti, rivendica “una strategia per il Mezzogiorno che non possiamo più rinviare. Sull’Autonomia differenziata, dopo un dibattito troppo muscolare, speriamo di riuscire a mettere in campo un dibattito più ragionato”.

“Sull’Autonomia differenziata – dice Maroni ai giornalisti prima dell’inizio del convegno – mi aspetto dei passi in avanti da parte del nuovo Governo. Mi auguro che si vincano le resistenze, conosco il ministro Boccia e spero che ascolti le ragioni di tutti. L’Autonomia differenziata non è contro il Sud, nella maniera più assoluta. Si creano occasioni favorevoli sia per il Nord che per il Mezzogiorno. Purtroppo nel precedente Governo la Lega non è riuscita a vincere le resistenze del MoVimento 5 Stelle. Su questo mi aspettavo di più dalla Lega, sono un po’ deluso. Comunque ci credo ancora, credo ancora che si possa fare. Del resto anche il Pd era sulla nostra stessa linea. Ricordo che è stato proprio il Governo Gentiloni, pochi giorni prima delle elezioni del 2018, a firmare un pre-accordo con le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna”.

Inevitabili i riferimenti anche ad altri argomenti di attualità politica. “Credo – afferma Maroni – che le ragioni per aprire una crisi di Governo ci fossero tutte. Forse Salvini, però, avrebbe fatto meglio a valutare le conseguenze. Credo si sia affidato troppo alle rassicurazioni romane, secondo le quali non ci sarebbe mai stato un accordo tra Pd e Movimento 5 Stelle”.

Per Maroni la Lega può fare breccia anche in Campania, regione notoriamente più di centro-sinistra, almeno negli ultimi tempi. “Può accadere, ricordiamoci che la Lega in poco tempo è passata dal 4% al 35. Una cosa che nessuno avrebbe mai immaginato fino a pochi mesi fa, una cosa che forse non era capitata nemmeno alla Democrazia Cristiana. Ma può succedere sempre di tutto, il consenso ultimamente è sempre più effimero”.

L’ex Governatore parla anche dei rapporti con Forza Italia. “E’ un partito che deve fare il proprio passaggio generazionale, così come abbiamo fatto noi con Bossi. Certo, non è semplice, ma sarebbe necessario. Solo in questo modo può nascere un centrodestra forte, unito e rinnovato, in grado di governare l’Italia per i prossimi anni”.