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30 maggio, Giornata mondiale della sclerosi multipla: cos’è e come si cura

Ricorre oggi la Giornata mondiale della sclerosi multipla, malattia che colpisce quasi tre milioni di persone in tutto il Mondo, tra cui 600mila in Europa e quasi 120mila solo in Italia. Non guarda in faccia nessuno, perché può presentarsi a tutte le età, e in particolare tra i 20 e i 40, quando la nostra vita è più movimentata, e una volta arrivata, non se ne va più. Eppure, per molti versi, la sclerosi multipla (SM) è una malattia invisibile, come un iceberg del quale abbiamo sotto gli occhi la parte emersa, ma che nasconde la sua porzione più ingombrante.

Sommersi e inesplorati rimangono molti dei suoi sintomi, strettamente soggettivi, come stanchezza, depressione, problemi alla vista, dolore, così come sono tante le sfumature del suo impatto sulla qualità della vita a passare inosservate.

È per portare alla luce questi aspetti che oggi 30 maggio, in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla sclerosi multipla, il tema è My invisibile MS (La mia invisibile SM): un’opportunità per dare voce, a chi ne soffre e se la sente, di condividerli, ma soprattutto un invito universale a prestare attenzione. L’obiettivo, portare sostegno a chi convive con la malattia, dall’informazione fino alle questioni più pratiche

Secondo le stime dell’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) nella regione Campania si parla di circa 11mila persone affette da sclerosi multipla (su oltre 4,5 milioni di abitanti) di cui meno del 10% sono in contatto con l’associazione. Avellino e Benevento pagano il più alto distacco tra pazienti e volontari (meno del 6% in contatto), va meglio a Napoli che supera l’11%.

Anche se, ad oggi, non esistono terapie definitive che eliminino completamente la patologia, sono tuttavia disponibili numerosi trattamenti che nella maggior parte dei casi riducono l’incidenza e la gravità degli attacchi della sclerosi multipla. I trattamenti impiegati nella sclerosi multipla vengono usati allo scopo di prevenire danni irreversibili alla mielina e agli assoni, che si verificano già nelle fasi iniziali della malattia; per questo motivo è importante agire tempestivamente (trattamento precoce), anche dopo il primo attacco di malattia, se il quadro clinico e neuroradiologico evidenziano già una compromissione anatomica.

Dunque, anche se non è ancora stata individuata una cura definitiva per la sclerosi multipla, sono disponibili terapie in grado di modificare favorevolmente il decorso della malattia, ridurre la gravità e la durata degli attacchi e l’impatto dei sintomi.

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