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14 agosto 2018, crolla il Ponte Morandi

La tragedia avvenuta il 14 agosto del 2018 rimane ancora una ferita aperta per Genova, nonostante due anni dopo, e in tempi record, un nuovo viadotto sia stato eretto. La tragedia del 14 agosto è impressa nella mente di tutti noi. Scorrono, nella nostra testa, le immagini di una Genova piovosa, di un ponte che si sbriciola all’improssivo, in una mattina di metà agosto.

Alle 11,36 un terribile fragore; i piloni di cemento armato cedettero improvvisamente, poi fu la volta delle travi, dei tiranti in acciaio e di 250 metri d’asfalto che franano piombando tra le palazzine di Sampierdarena, i capannoni industriali e i binari della ferrovia.

Tra le immagini simbolo quella del camion con le ruote anteriori ad un passo dal precipizio, pochi centimetri che misurano la distanza strettissima tra la vita e la morte.

Le grida dei testimoni, degli abitanti, le facce dei soccorritori. E poi i nomi delle vittime. Giovanni, Matteo, Gerardo e Antonio erano partiti da Torre del Greco in direzione Ventimiglia per poi proseguire per la Spagna; il piccolo Samuele, 9 anni, in auto con mamma Ersilia e papà Roberto, avrebbe presto visto il mare della Sardegna; Marta, 29enne infermiera siciliana, stava tornando dalle ferie con il suo Alberto; Edi e Marius, operai albanesi, avevano informato i colleghi dell’impresa di pulizia del loro ritardo a causa del traffico.

Le vite, le esistenze, le storie di 43 persone crollano in un attimo, trascinate sul letto del torrente Polcevera assieme a quel gigante di cemento armato che si sbriciola come un castello di sabbia; in quel vuoto precipitano non solo i sogni, i progetti, i desideri di vite sfortunate, ma è anche Genova che sprofonda.

Ai morti, ai feriti, si sono aggiunti più di 500 sfollati, gli abitanti delle palazzine che hanno rischiato di essere travolti dalla rovina del Morandi e che hanno dovuto lasciare le proprie case minacciati dai resti di un ponte rimasto sospeso nell’aria.

Oggi verranno commemorate le vittime. Il programma della cerimonia prevede in mattinata una messa a Certosa, poi un momento di raccoglimento dei parenti nella Radura della Memoria, l’area realizzata sotto il nuovo viadotto San Giorgio. Alle 11.36, l’ora del crollo, verrà osservato un minuto di silenzio, mentre in serata una fiaccolata attraverserà la Valpolcevera. Alla cerimonia partecipera’ il premier Giuseppe Conte.

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