Morti per amianto all’ex Isochimica, a dicembre parte il processo. I NOMI DEGLI IMPUTATI

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Renato Spiniello – Rinvio a giudizio per 27 dei 29 imputati del caso del disastro ambientale e dell’amianto dell’ex Isochimica di Avellino: dovranno dunque affrontare il processo (gran parte) dei presunti responsabili, accusati – a vario titolo – dei reati che vanno dall’omicidio colposo plurimo, alle lesioni dolose, al disastro ambientale continuato, all’omissione di atti d’ufficio.

La prima udienza si terrà il 9 dicembre.

La pronuncia, poco dopo le ore 13 e 30 da parte del Gup Fabrizio Ciccone presso l’aula del Tribunale di Avellino.

Tra i prosciolti l’ex dirigente comunale Franco Tizzani, oggi in pensione, e Francesco Barbieri, amministratore unico della Pescatore srl; il dirigente comunale Luigi Angelo Cicalese che era indagato per aver occultato, secondo gli inquirenti, all’ex commissario prefettizio Cinzia Guercio la documentazione concernente il procedimento amministrativo, impedendole così di adottare tempestivamente i provvedimenti necessari, è stato assolto dall’accusa di abusi in atto d’ufficio.

Se da una parte si tratta di un esito scontato, dall’altra si tratta di aprire uno scenario totalmente nuovo, in cui le morti di almeno una ventina di ex dipendenti della fabbrica dei veleni di Borgo Ferrovia sono correlate alla presenza maledetta dell’amianto.

“È un enorme successo – dicono gli avvocati di parte civile – perché viene confermato che le ipotesi di reato sono valide, e che ci sono le prove per eventualmente condannare i colpevoli”.

Quello che è importante, a questo punto, e che si farà un processo pubblico che affronti in maniera chiara ed inequivocabile la relazione tra l’esposizione all’amianto e morte sul lavoro. Non sarà una passeggiata, perché sono in realtà inchieste diverse e poi perché c’è una naturale reticenza a parlare di queste cose. Sono in tanti, nel corso di decenni, ad aver avuto a che fare con l’amianto e questo è un argomento che spaventa, e tanto.

I NOMI DEGLI IMPUTATI – A processo andranno dunque l’attuale sindaco di Avellino Paolo Foti (sul cui capo pende l’accusa di omissione in atti di ufficio nella sua qualità di custode giudiziario del sito, sequestrato il 15 giugno di due anni fa) e il suo predecessore Pino Galasso.

Con Galasso a giudizio anche i suoi ex assessori in carica al 2005 Sergio Barile, Ivo Capone, Giancarlo Giordano, Luca Iandolo, Tony Iermano, Donato Pennetta, Raffaele Pericolo, Antonio Rotondi e Antonio Spina.

A giudizio anche il responsabile del procedimento Giuseppe Blasi e Angelo Luigi Cicalese (a processo per omissioni in atto d’ufficio).

Tra gli imputati, Elio Graziano (proprietario di Isochimica spa), Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca, responsabili della sicurezza della fabbrica.

Quattro i funzionari coinvolti dell’allora ente Ferrovie dello Stato, Aldo Serio, Giovanni Notarangelo, Mauro Finocchi e Silvano Caroti.

Tra gli indagati anche i responsabili delle società che avrebbero dovuto effettuare le operazioni di bonifica Biagio De Lisa, amministratore delegato della Eurokomet srl, e Giovanni D’Ambrosio, amministratore unico della Geisa, Giovanni Rosti, amministratore delegato di Team Ambiente, Francesco Di Filippo, amministratore unico della Hge Ambiente srl, tutti accusati di aver omesso di mettere in sicurezza e bonificare il sito.

Dovrà rispondere di omissione degli obblighi di messa in sicurezza e bonifica oltre che di controllo e verifica sull’operato della Eurokomet e della Geisa, l’avvocato Leonida Gabrieli nella sua qualità di curatore fallimentare dell’Isochimica.

Per l’Asl risponderanno il funzionario Michele De Piano e Luigi Borea responsabile dell’Unità Operativa amianto.

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