I detenuti di Sant’Angelo dei Lombardi abbracciano il progetto Parkinson Avellino

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«Non si è mai soli davanti al mistero e alla sofferenza, si è col Cristo che dà senso a tutta la vita. Con lui tutto ha avuto senso, compresi il dolore e la morte».

A parlare è Sua Eccellenza Francesco Marino, Vescovo della Diocesi di Avellino, intervenuto ieri sera alla presentazione del numero zero del periodico “maiFermi”, voluto dalla “Fondazione Antonietta Cirino Onlus – Progetto Parkinson Avellino”, di cui è presidente onorario, e stampato dai detenuti della Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi, grazie al sostegno del direttore Massimiliano Forgione, che ha messo a disposizione la tipografia del carcere. Un giornalino, la cui direzione è affidata al giornalista Lello Venezia, che punta a dar voce ai malati parkinsoniani attraverso il Giornaleterapia.

«All’inizio avevo sottovalutato l’importanza di un giornale in questa associazione – prosegue il vescovo Marino – ma ora mi sono stati aperti dei beli orizzonti con la comunicazione anche con il mondo del carcere. I detenuti vivono dietro le sbarre in condizioni spesso non umane. C’è la necessità per chi abbia commesso dei reati a riscattarsi attraverso la pena, ma non in queste forme. Il mondo delle carceri non è un mondo alieno ma c’è bisogno dell’inclusione della comunità carceraria nella società. Una inclusione sociale di senso di comunità che è grande non solo perché è Natale».

L’incontro svoltosi presso la sala Ripa del Carcere Borbonico (assente per sopravvenuti impegni istituzionali a Napoli il Presidente del Consiglio Regionale della Campania Rosetta D’Amelio ed i saluti del Prefetto di Avellino che ha inviato un telegramma) ha visto tra i relatori il professore Samuele Ciambriello, presidente dell’associazione “La Mansarda”, che ha evidenziato come il sociale venga troppe volte bistrattato: «la parola comunicazione significa mettere in comune. Per cui la radice di comunicazione è comunità. Ma se leggo giornali e tv si sente ben altro. Comunicare per il sociale, per condividere. Inoltre seminare per meglio prevenire. Se insistiamo nella prevenzione risparmiamo anche economicamente nel futuro. Un tema sociale, come il Parkinson, non deve interessare solo chi ha qualche familiare colpito.

platea 2L’informazione fa fare un passo in avanti. E perciò che dobbiamo fare rete ripartendo dagli ultimi. Via all’ora un’informazione coraggiosa fatta su questi tempi per ripartire dagli ultimi guardando anche con occhi nuovi un’esperienza di dolore». La dottoressa Gabriella Pugliese, coordinatrice della sanità penitenziaria per l’Asl di Avellino, ha posto l’accento sull’esperienza vissuta nelle carceri: «dove i detenuti partecipano a tutte le attività, anche a quella della tipografia per stampare questo giornalino. Il detenuto è parte della società e bisogna avere grande considerazione della dignità dell’uomo, dandoci una mano. Questo darci una mano è il principio più importante che ci impegna ad andare avanti».

La dottoressa Rosmaria Iannaccone, presidente della “Fondazione Antonietta Cirino – Onlus”, ha sottolineato l’impegno dell’associazione: «Siamo qui per compiere un passo in più perché crediamo che con il nostro impegno possiamo essere una presenza costante sul territorio ed un beneficio ad una fetta della nostra comunità che ne può beneficiare».

Nelle parole del direttore responsabile del periodico Lello Venezia le ragioni della nuova sfida lanciata dall’associazione con il numero zero: «Chiamare questo giornale “maiFermi” ci vuole coraggio ma dimostra la voglia di lottare e andare avanti insieme. Nasce, nell’interesse dei malati e delle loro famiglie, troppo spesso lasciate sole a sopportare carichi sempre più pesanti dovuti ai tagli nella sanità ma anche all’assenza di iniziative pubbliche. Il giornale nasce con uno scopo ben preciso: dare voce alle esigenze dei malati di Parkinson. Ma a denunciare le mancanze, ad evidenziare anche le eccellenze, a rendere note le problematiche legate alla malattia, a rivendicare spazi, servizi e sostegno, sono direttamente i pazienti e gli operatori, senza alcuna mediazione. Sono loro gli “inviati speciali” che scrivono gli articoli, che decidono, nelle riunioni di redazione, cosa pubblicare e quale tema affrontare, quale intervento ospitare. Un Giornaleterapia: scrivere delle proprie esperienze, rendere pubbliche le proprie difficoltà, impegnarsi nella creazione di testi e di disegni significa rimettersi in gioco, relazionarsi, vivere attivamente, lottare contro la malattia».

Nei saluti iniziali il presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino, dottor Antonio D’Avanzo ha elogiato le attività dell’associazione: «da parte dell’Ordine c’è l’ammirazione per quello che fa questa fondazione e Rosmaria. So l’impegno, la tenacia e la forza che ci ha messo per creare una struttura che potesse dare sollievo ai pazienti. Abbiamo bisogno dell’assistenza ai nostri malati in un momento in cui attraversiamo un momento difficile nella sanità pubblica. Associazioni come queste hanno un grandissimo merito».

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